domenica 23 dicembre 2007

COSA è VERAMENTE IL NATALE?

Shalom, ho trovato vari articoli su internet e sui giornali sulla vera storia del natale, molte persone ancora non sono a conoscenza delle verre origini di questa festa.Ho riassunto i punti piu' importanti di questi articoli in modo da ragionare su cio' che il mondo vuole farci credere.

Sulla nascita di Gesu' non vi è dubbio nel vangelo di matteo 1,22- 23; si puo' vedere il collegamento con Isaia 7,1. Per conoscere le origini del natale dobbiamo ritornare a tantissimi secoli fa...

Innanzitutto le scritture non indicano la data in cui è nato Gesu' mentre molti documenti storici indicano il 25 dicembre data in cui si celebrava la nascita del sole , del Dio Helios, sol invictus il quale era rappresentato alla guida di un carro ( Sotto la basilica di S Pietro vi è un mosaico del III° secolo sul pavimento della tomba del Papa Giulio I che rappresenta il Dio Sole).
Inoltre ad altre divinita' legate alla nascita del sole come Horus Shamash Tammuz venivano dedicate feste pagane il 25 dicembre.
L'imperatore Aurelio diede ad essa una consacrazione ufficiale,
erigendo in suo onore un tempio favoloso, mentre fissava la
solennità di quel dio al solstizio d'inverno, cioè al 25 dicembre.
Quando però l'imperatore Costantino si convertì al cristianesimo, fu
necessario fare di quella data non più il «dies natalis» dell' astro
del giorno, bensì il «dies natalis» di Colui di cui l'astro era
soltanto il simbolo nel cosmo. Così ebbe inizio il Natale del
Signore.

Ciò premesso, senza voler dar troppo peso alla data del 25 dicembre
o ad un'altra qualsiasi, un fatto è certo che il Signore Gesù è
veramente venuto su questa terra. L'apostolo Paolo scrive: «Quando
giunse la pienezza dei tempi, Iddio mandò il suo Figliuolo., nato di
donna, nato sotto la legge» (Galati 4:4).
La sua incarnazione aveva uno scopo ben preciso, e la Sacra
Scrittura ce lo rivela dicendo: «Per riscattare quelli che erano
sotto la legge, affinché ricevessimo l'adozione di figliuoli»
(Galati 4:5). Cristo, quindi, si è veramente incarnato, fatto uomo.
Qualcuno potrebbe chiedersi, perché egli ha fatto questo? Che
bisogno c'era che il Figlio di Dio rivestisse la nostra fragile
natura umana?
La risposta la troviamo alle origini dell'uomo, quando, dopo la
caduta dei nostri progenitori, Dio apostrofa il seduttore dicendo
che la progenie della donna, cioè Cristo, il Salvatore, gli avrebbe
schiacciato il capo (Genesi 3.;15).
Cristo, infatti, dice la Scrittura, ci ha affrancati dal peccato,
dalla maledizione della legge e dalla morte «avendo cancellato
l'atto accusatore» attraverso il suo sacrificio sulla croce del
Golgota (Romani 6:18; Galati 3:14; Colossesi 2:14).
La nascita di Cristo in questo mondo, pertanto, segna l'apice
dell'amore di Dio verso la sua creatura, l'uomo.
Gesù «annichilì se stesso, prendendo forma di servo e divenendo
simile agli uomini». «Essendo ricco si è fatto povero per amor
nostro, perché mediante la sua povertà, noi potessimo diventar
ricchi» (Filippesi 2:7; 2Corinzi 8:9).
La sua apparizione inoltre su questa terra, ha avuto lo scopo di
«distruggere le opere del diavolo» (l Giovanni 3:8b; Genesi 3:15).

Ecco, in breve, il vero significato del Natale, se si vuole restare
coerenti all'insegnamento della Parola di Dio.
Niente sentimentalismo, niente poesia, nessuna coreografia o
tradizione che travisi il vero volto della Natività di Gesù.
Occorre, amici, spogliare il natale moderno di tutti i falsi
insegnamenti che con supina ignoranza si istillano nei cuori dei
fedeli, piccoli e grandi. Lasciamo che l'albero (pino o abete),
d'importazione nordica e sacro al dio germanico Odino, orni le
nostre foreste, i nostri boschi; lasciamo che il «bue e l'asino»,
presi dal vangelo apocrifo dello pseudo Matteo, e messi in voga nel
Medio Evo da Francesco di Bernardone, riscaldino le stalle delle
nostre fattorie...L'arte non è la Bibbia, e la fantasia non è la
realtà!
Il ricordo del Natale di Cristo non deve essere un'occasione per
gingillarsi, come fa la bambina con le sue bambole, e neppure per
ridimensionare la statura di Gesù, riducendolo ad un neonato inerme
che si lascia trastullare come fosse un balocco.

La Nascita di Cristo, invece, è ben altra cosa, per cui dovremmo
esaminarci seriamente e chiederci: «Perché Cristo è venuto su questa
terra? - Perché ha voluto rivestire la nostra umanità? - Ha egli
ancora un significato per me? ... E alla luce della Sacra Scrittura,
ripetere con l'apostolo Paolo: «Cristo Gesù è venuto in questo mondo
per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo» (l Timoteo
2:15).
Se noi arriviamo a comprendere questo, se crediamo in tal modo
all'amore che Cristo ha avuto per noi nel suo abbassamento, allora
ogni volta che noi festeggeremo il suo Natale (non importa la data),
ci sentiremo attratti sempre più verso di Lui.
Questa ricorrenza non ci darà più motivo di imitare il mondo
paganeggiante nelle sue deviazioni e sovrastrutture a questo
riguardo, ma conosceremo meglio che Cristo è venuto su questa terra
«per salvare ciò che era perduto» (Luca 19:10).

Non fermiamoci, amici, alla mangiatoia, ma percorriamo con la nostra
mente tutta la vita di Cristo. Contempliamolo nell' atto supremo del
suo sacrificio sulla croce; ricordiamo la tomba vuota, quando Egli
risuscitò trionfante vincitore sulla morte, ed ora adoriamolo assiso
alla destra del Padre mentre intercede del continuo per noi.
Non aspettiamo che ogni anno ritorni questa festività per essere
richiamati, ma ogni giorno il nostro pensiero sia rivolto al Cristo
che ben presto ritornerà, non più sotto la debole forma di servo, ma
nella maestosità della sua potenza e gloria.
Possa perciò il Natale di Cristo, amico ravvivare la tua fede,
riaccendere la tua speranza ed accrescere il tuo amore verso il tuo
unico Salvatore.
simone

se avete ulteriori notizie potete modificare il post

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti e buon natale! Per me il giorno di natale è un giorno qualunque però non posso negarne la sua particolarità. La mia famiglia è non credente, o meglio cattolica non praticante ed atea, eppure festeggia questo giorno con un grande pranzo e radunandosi con amici cari e parenti.
Io quest'anno per motivi di lavoro sono lontano da casa e solo. Oggi avendo il giorno libero mi sono cucinato un bel pranzo, pasta in salsa rosa e agnello con i peperoni, ed ho mangiato da solo. Sinceramente mi sono sentito un pò triste ma ora dopo una bella dormita mi sento di nuovo forte e innamorato della vita.
In questo giorno ho sentito più forte la nostalgia per le persone più care sia quelle che ancora vivono nel peccato sia dei fratelli della chiesa.
A proposito ho mandato un sms a Gioele per augurargli un buon natale a lui, alla sua famiglia e a tutti i numerosi amici che ha. Ma non mi ha risposto, probabile non sia arrivato, allora gli auguri te li faccio da qua, da questo bel sito che ci unisce.
Dal Sinai, da Sharm el Sheick, un saluto sincero a tutti.
Francesco

Vivere per Lui ha detto...

2 tessalonicesi 3,13 ma quanto a voi fratelli, non vi stancate nel fare il bene. e se qualcuno non ubbidisce a quanto diciamo in questa epistola, notate quel tale e non vi associate a lui, afinche' si vergogni. non tenetelo però come un nemico, ma ammonitelo come fratello. or il signore stesso della pace vi dia del continuo la pace in ogni maniera. il signore sia con tutti voi. SHALOM!

Anonimo ha detto...

2 tessalonicesi 3:11
Difatti sentiamo che alcuni tra di voi si comportano disordinatamente, non lavorando affatto, ma affacendandosi in cose futili. Ordiniamo a quei tali e li esortiamo, nel Signore Gesù Cristo, a mangiare il proprio pane, lavorando tranquillamente.

ERA QUESTO CHE VOLEVI DIRE?

Anonimo ha detto...

Caro Fracesco, anch'io ti ho pensato oggi e sono contento di averti trovato con i tuoi post e commenti. Tante benedizioni ancora, e non pensare solo al lavoro! Un abbraccio, Joe