martedì 18 marzo 2008

CON IL TIBET




SOFFOCARE LA CULTURA DI UN POPOLO è COME TOGLIERE L'ARIA AD UN BAMBINO

IMPEDIRGLI DI CRESCERE DI COMUNICARE DI CONFRONTARSI CON IL MONDO

LA NOSTRA PREGHIERA VA LI IN UNA PARTE DEL MONDO POCO CONOSCIUTA : IL TIBET IN QUESTI GIORNI STA VIVENDO DRAMMATICI MOMENTI , SPERO CHE IL POPOLO TIBETANO ALZI LO SGUARDO AL CIELO ...E CHIEDA LA MANO DEL SIGNORE UNA PROTEZIONE PER UN POPOLO PACIFICO .....



ORA INSERIRO' ALCUNE NOTIZIE GIA' PUBBLICATE SUL MIO BLOG RELATIVE ALLA SITUAZIONE IN TIBET:




Il Tibet, nazione indipendente con una storia che risale al 127 a.C. è stato invaso nel 1959 dalla Repubblica Popolare Cinese.Un milione e duecentomila tibetani, un quinto della popolazione, sono morti come risultato dell'occupazione cinese. Migliaia di prigionieri religiosi e politici vengono detenuti in campi di lavoro forzato, dove la tortura è pratica comune.Uno degli aspetti penosi della dominazione cinese è stato il "thamzing", durante il quale i tibetani erano costretti ad autoaccusarsi dei crimini non commessi e ad autodegradarsi. I bambini erano sovente obbligati ad accusare i genitori di aver compiuto questo o quel crimine e a colpirli con sassi.Molti genitori, a loro volta, sono stati costretti a pagare i proiettili usati per ucciderli e a ringraziare i cinesi per aver eliminato "elementi antisociali".Le donne tibetane sono soggette tuttora a sterilizzazioni forzate e a procurati aborti: il potere cinese vuole che i cinesi in Tibet siano sempre più numerosi e i tibetani sempre di meno.Spesso vengono sterilizzate in condizioni spaventose, tutte le donne in età fertile di un paese: radunate a forza davanti a una tenda montata allo scopo, sono costrette ad attendere il loro turno ascoltando oltretutto le grida della donna operata all'interno. Non ci sono anestesie, altissima è la percentuale di donne morte per infezione, poiché vengono obbligate ad abortire anche donne in attesa da cinque o sei mesi. Le donne tibetane si rifiutano di partorire negli ospedali perché in molti casi il bimbo viene loro sottratto e considerato "morto durante il parto".Inoltre il Tibet un tempo pacifico stato cuscinetto tra India e Cina è diventato una vasta base militare che ospita buona parte della forza missilistica nucleare cinese, valutata complessivamente in 350 testate nucleari. Esistono numerose miniere di uranio dove la manodopera è quasi esclusivamente tibetana; parecchie persone che vivono nei villaggi vicini alle basi atomiche, ai luoghi di interramento delle scorie nucleari e alle miniere di uranio, sono gravemente malate, mentre continuano a nascere bambini deformi, i campi non danno più colture, gli animali muoiono e le acque dei fiumi che attraversano vasti territori dell'Asia, quali Brahmaputra, sono contaminate da materiale radioattivo.Le risorse naturali del Tibet e la sua fragile economia stanno per essere irrimediabilmente distrutte. Gli animali selvatici sono stati sterminati, le foreste abbattute, il terreno impoverito ed eroso.La deforestazione del Tibet procede senza sosta dal 1963 24 ore su 24.Più di 6.000 monasteri, templi ed edifici storici sono stati razziati e rasi al suolo, le loro antiche opere d'arte ed i tesori della letteratura sono stati distrutti o venduti dai cinesi. Migliaia di statue d'oro sono state fuse, trasformate in lingotti e trasportate a Pechino. La Cina proibisce in Tibet l'insegnamento e lo studio del Buddismo, l'odierna apparenza di libertà religiosa è stata inaugurata unicamente per fini di propaganda e turismo.Finti monaci prezzolati popolano finti monasteri, mentre i monaci e le monache vengono espulsi, maltrattati e imprigionati.Il Governo Tibetano in Esilio, con sede a Dharamsala, in India, è stato organizzato secondo principi democratici. Nonostante la rigida chiusura del Governo di Pechino che si ostina a negare l'esistenza di una "questione Tibetana", dal 1959 ad oggi il Dalai Lama ha formulato diverse proposte politiche per sbloccare la situazione ed avviare un serio negoziato.



SIMONE

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Eccoci. Grazie Simo, sto vedendo in questi giorni i commenti del mondo della politica. Anzi in realtà i silenzi. A parte la condanna dei moderati mi interessava il commento di Bertinotti che non è arrivato...Anche il Papa così solerte a parlare delle guerre e della libertà di alcuni popoli non ha detto nulla. Nel Messaggero e nel Corriere era scritto che ciò è dovuto al fatto che sono in corso trattative importanti tra il Vaticano e Pechino...insomma solita storia all'italiana. Per quello che riguarda noi credo con te che dovremmo pregare per un Tibet libero. Ci sentiamo, a presto

Vivere per Lui ha detto...

TO HIM BE THE GLORY FOR EVER AND EVER. AMEN! CARI FRATELLI E SORELLE IN YESHUA haMASHIA, I DOLORI DI UN PARTO INIZIANO CON: <<>> ALTRIMENTI IL PARTO NON SI "APRE" E' VERAMENTE ORA DI COMINCIARE A PREGARE E A RICERCARE LA FACCIA DELL'ETERNO E A INVOCARE IL SUO PERDONO X I NOSTRI PECCATI E X L'INTERDETTO CHE RISIEDE NELLE NOSTRE CHIESE (INTENDO PENTECOSTALI)PROVERBI 30,2 "SI, IO SONO PIU' STUPIDO DI TUTTI GLI ALTRI E NON HO L'INTENDIMENTO DI UN UOMO" CHE DIO CI DIA LA GRAZIA DI CAPIRE I TEMPI IN CUI VIVIAMO ! UNITI IN CRISTO SORELLA RUTH

Anonimo ha detto...

Il Tibet merita come ogni popolo di essere libero. E il Dalai Lama, un premio nobel per la pace, è esiliato in India. Hanno tolto al Tibet anche la sua guida spirituale; un crimine enorme.

Allora consiglio un libro: L'ARTE DELLA FELICITA', Mondadori.
Scritto dal Dalai Lama e dallo psicologo H.Cutler. Non è un libro buddista, ma sulla ricerca umana della felicità. Anche INCONTRO CON GESU', sempre Mondadori; un confronto tra gli insegnamenti buddisti e cristiani. Entrambi molto interessanti. scopriamo cos'è il Tibet e potremo aiutarlo, sempre con l'aiuto di Dio.

Preghiamo per loro e per tutti i bisognosi della terra.
Federico